Evita Peron, la donna simbolo di un secolo

Eva Maria Ibarguren Duarte nasce il 7 maggio 1919 a Los Toldos, Argentina. La madre Juana Ibarguren era cuoca nella tenuta di Juan Duarte, e con lui ebbe quattro figlie e un figlio (Elisa, Blanca, Erminda, Eva e Juan), nonostante l’uomo avesse già una famiglia numerosa.

Evita cresce così in questo clima di ambiguità familiare, con un padre che però non era il suo, preda dello scherno e dei pettegolezzi di paese. Dopo che Duarte abbandona la madre, la donna, insieme alle due figlie maggiori, cuce abiti su ordinazione per conto di un negozio, riuscendo così a mantenere un tenore di vita decoroso. La famiglia si trasferisce poi a Junín, dove Evita, romantica, sognatrice, portata a vivere i sentimenti con intensità, conosce il mondo del lusso, cosa che accende le sue fantasie. Trascura la scuola, si dedica alla recitazione e si mette alla ricerca di marito. A soli quindici anni si trasferisce a Buenos Aires e cerca di sfondare nel mondo dello spettacolo, ma riesce ad avere solo qualche particina e ruoli di secondaria importanza.

Nel 1939 una compagnia radiofonica la scrittura per un radiodramma, in cui lei ha la parte della protagonista, e arriva la fama.

Ma la vera svolta arriva nel 1943, quando un terremoto rade al suolo la città di S. Juan e viene organizzato un festival per raccogliere fondi destinati alle vittime. Tra i presenti illustri c’è il colonnello Juan Domingo Perón, al potere delle forze armate, di ventiquattro anni più anziano di lei: si dice sia stato un colpo di fulmine. Le difficoltà politiche costringono Perón a dimettersi dai suoi incarichi, viene arrestato e in seguito rilasciato, poi decidono di sposarsi. Evita, però, deve risolvere la questione del suo essere figlia illegittima: falsifica i documenti e diventa Maria Eva Duarte de Perón, come le ragazze di buona famiglia il nome Maria era per primo. Quando si sposano, il 22 ottobre 1945, per Evita è il coronamento di un sogno: è ricca, ammirata e moglie di un uomo potente.

Nel 1946 Perón viene eletto Presidente. Lei assume il ruolo di first lady alla perfezione. Impeccabile nei suoi abiti, carica di gioielli e lussuose pellicce, la moglie del Presidente ama visitare i quartieri poveri delle città e lasciare ingenti somme di denaro. Conduce una battaglia vittoriosa per il voto alle donne e dà vita a fondazioni a beneficio di poveri e lavoratori, costruisce case per i senzatetto e gli anziani. Un’attività benefica intensa che le procura grande popolarità e ammirazione.

Dopo qualche intenso anno di vita pubblica e un matrimonio che era diventato ormai solo di facciata, Evita comincia ad avere dei problemi di salute. Dei disturbi all’addome sono il sintomo di un tumore all’utero in stato avanzato ma lei, inspiegabilmente, all’inizio rifiuta di farsi operare. Lo farà al peggiorare delle sue condizioni, quando ormai è troppo tardi. Il marito le sta distante, ma alla vigilia della sua morte Evita chiederà di stare da sola con lui.

Muore a soli 33 anni il 6 luglio del 1952, sotto le cure della madre e delle sorelle. Il decesso viene annunciato via radio a tutta la nazione, che proclama il lutto nazionale. I poveri, i disadattati e la gente comune cadono nella più totale disperazione. La Madonna degli umili, com'era stata soprannominata, scompariva per sempre.

“Non esiste forza che possa piegare un popolo che conosca i suoi diritti.” Evita Peron

 

Articolo a cura di Lucia Ottavi

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